Roma, 20 mar. (AdnKronos) - L'utilizzatore medio dell’e-banking è uomo, giovane ma non giovanissimo, con titolo di studio alto, residente in città con alta densità di popolazione e connessione veloce e usa lo smartphone con disinvoltura. È questo che emerge dal Rapporto sull’e-banking 2018 di BEM Research intitolato “Internet banking in Europa: il passo lento dell’Italia”.
Se infatti quello descritto in precedenza è il quadro generale che emerge in Europa, ci sono importanti differenze che contraddistinguono il nostro paese. L’utilizzo del e-banking ha infatti riguardato appena il 31% degli italiani nel corso del 2017, contro il 52% della media dell’Area euro, il 56% della Germania e il 62% della Francia. In tutti i paesi considerati si rileva una tendenza crescente e sostanzialmente stabile nel tempo nella diffusione dell’e-banking. L’Italia che già dieci anni fa circa era partita con un divario rilevante rispetto alla media dell’Area euro, pari a 13 punti percentuali, invece di recuperare terreno ha perso ulteriormente contatto con il resto d’Europa.
Il gap italiano è legato ad alcune evidenti arretratezze culturali. Ad esempio, il divario tra uomo e donna nell’uso di questi servizi è molto più ampio in Italia rispetto alla media europea. In Italia l’e-banking è utilizzato dal 36% di uomini (in Europa dal 54%) e dal 26% di donne (50% nel complesso dei paesi europei). Incidono poi altri fattori quali: lavoro, densità popolazione, barriere tecnologiche e utilizzo dei device mobile. Considerando ognuno di questi aspetti nel Report si evidenzia come il nostro paese si muova a rilento rispetto al resto d’Europa. Per esempio se nell’Area euro è del 61% la media dei fruitori dei servizi e-banking che hanno un lavoro, in Italia la percentuale scende al 40%.